Si è tenuta l'11 luglio la seduta della V commissione consiliare dedicata a un’audizione sul fenomeno ed il contrasto del gioco d’azzardo.
All’appuntamento erano presenti, oltre ai consiglieri componenti l’organo istituzuionale, anche il Vicesindaco con delega alla protezione sociale del Comune di Rimini, Gloria Lisi, l'assessore alle attività economiche, Jamil Sadegholvaad, la dott.ssa Daniela Casalboni dell'unità dipendenze patologiche dell'Ausl Romagna e Barbara Bastianelli dell'Osservatorio sulla criminalità organizzata.
In sintesi, i principali elementi emersi durante il dibattito.
1) Utenti in carico al servizio dipendenze patologiche – Sert – di Rimini
Sono 87 gli utenti che nel 2016 sono stati presi in carico o si sono rivolti occasionalmente alla struttura delle dipendenze patologiche dell'Ausl di Rimini per dipendenze legate espressivamente al gioco d'azzardo. Nel 2015 erano complessivamente 69, nel 2004 erano 12. Un trend in aumento che segue anche le dinamiche sociali, economiche e tecnologiche. Si tratta nell'81% dei casi di maschi, perlopiù nella fascia 30/49 anni. La dott.ssa Casalboni, nell'illustrare le diverse tipologie degli utenti sottolinea come a rischio siano più frequentemente persone con bassa scolarizzazione e a basso reddito. Circa il 51% infatti è disoccupato, pensionato o lavoratore occasionale. La sensazione per queste persone è quella di “poter risolvere – ricorda la Casalboni – una situazione di vita critica con una vittoria improvvisa al gioco”. Tra i giochi quello più utilizzato è la video lottery (63%) che ha un alto potenziale distrattivo e distorcente dato dal forte impatto emotivo dato dalla concomitanza dell'aspetto video, musicale e sensoriale. “l'occasione di vincita sembra sempre prossima, alla portata, e anche tramite questi accorgimenti psicologici, ti tengono attaccati alla macchinetta per molto tempo” ricorda sempre la Casalboni; 17% coloro che usano i gratta e vinci. Sempre più spesso gli utenti vengono indirizzati alle strutture anche dalle Caritas, visto che una conseguenza tragica di questo fenomeno è l'impoverimento e l'indebitamento delle famiglie coinvolte. La correlazione tra gioco d'azzardo, usura e criminalità è stato l’approfondimento di Barbara Bastianelli dell'Osservatorio sulla criminalità organizzata.
2) Scenario locale alla luce della nuova delibera regionale
Le nuove disposizioni in materia prevedono niente più sale da gioco vicine alle scuole. Diventa operativo il divieto di apertura e di esercizio delle sale gioco e delle sale scommesse, ma anche la nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito entro una distanza di 500 metri da scuole, luoghi di aggregazione giovanili e di culto. Il punto di partenza è stato lo scenario locale alla luce delle modalità applicative recentemente approvate dalla Giunta della Regione Emilia-Romagna che, con una specifica delibera, rende applicative alcune importanti novità relative alla legge regionale sul gioco d’azzardo patologico del 2013. Il divieto previsto si applica sia alla nuova apertura che alle sale giochi e sale scommesse già in esercizio, oltre che alla nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito presso esercizi commerciali, di somministrazione di alimenti e bevande, nelle aree aperte al pubblico, nei circoli privati ed associazioni. I luoghi sensibili sono gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, i luoghi di culto, gli impianti sportivi, le strutture residenziali o semiresidenziali in ambito sanitario o sociosanitario, le strutture ricettive per categorie protette, i luoghi di aggregazione giovanile e gli oratori.
“si tratta di svolgere un lavoro importante anche dal punto di vista educativo – suggerisce il Vicesindaco Lisi – con le scuole ma anche con gli esercizi pubblici. Ricordo a tal proposito il progetto “Slot free”, a cui abbiamo aderito, segnalando con un bollino le attività che scelgono di non tenere al loro interno alcun apparecchio per il gioco d'azzardo. Progetti con esperti nelle scuole e interventi sociali nei quartieri sono l'altro aspetto di questo intervento in cui tutta la comunità è chiamata ad intervenire come rete di sostegno prossimale”
3) Mappatura dei luoghi sensibili
Sono 197 complessivamente gli esercizi commerciali (come, ad esempio, bar o tabaccherie) riminesi con, all'interno, almeno un apparecchio per il gioco d'azzardo, per un totale di 1.241 apparecchi recensiti. Questo un primo esito della mappatura curata dagli uffici tecnici del Comune di Rimini che, entro sei mesi dalla pubblicazione della delibera regionale, sono tenuti anche ad individuare i luoghi sensibili sul proprio territorio le sale giochi e le sale scommesse e tutti gli esercizi autorizzati che ospitano apparecchi per il gioco d’azzardo lecito situati a meno di 500 metri.Un tema decisamente complesso per cui è prevista una riunione di approfondimento a Bologna per il prossimo 20 luglio.
Durante l'audizione l'assessore Jamil Sadegholvaad ha anche risposto ad una domanda relativa all'apertura della nuova sala scommesse di via Italia; “la cui autorizzazione, per legge, è rilasciata dalla Questura, che è tenuta a verificare le condizioni di pubblica sicurezza, fatti salvi il rispetto degli specifici regolamenti comunali. Nel nostro caso abbiamo segnalato alle autorità competenti la sala scommesse per irregolarità edilizie relative a lavori svolti senza i necessari permessi”.