Il bene confiscato di Via Satyricon intitoliamolo a Pio La Torre

Consiglio comunale RiminiArticolo originariamente apparso su www.gruppoantimafiapiolatorre.it

L’appartamento confiscato a Giuseppe Liuzzi, stando alle nostre informazioni, ritornerà nell’immediato nella disponibilità della cosa pubblica. Non solo il Comune, sin da quando ci occupammo del caso alcuni anni orsono, ha chiesto ed ottenuto il bene dall’Agenzia, ma è di questi giorni la notizia che prenderà corpo il progetto Housing First, di cui abbiamo già parlato sul nostro sito.

Si tratta sostanzialmente di tentare, come già accaduto in altre realtà, il reinserimento di persone che subiscono la piaga della precarietà abitativa e quindi si trovano senza un tetto.

Queste le parole del Vicesindaco Lisi:

“Una sfida importante per cui il Comune di Rimini ha stanziato, da qui al 2016 qualcosa come  202.500 euro. A Rimini abbiamo deciso di intervenire in maniera particolarmente forte, proponendo un percorso, insieme alla Comunità Papa Giovanni XXIII, che ribalta completamente il percorso dei servizi di assistenza. Dare la casa, subito, ai senza tetto, in un quartiere cittadino, dentro al vivere quotidiano di un contesto sociale considerato “normale”.

Ecco, se tra quei tre appartamenti (o nei futuri sette che si punterà ad aggiungere al progetto) vi fosse l’appartamento di Via Satyricon ci permettiamo di porre alcune banalissime questioni, che potranno anche essere simboliche, ma che danno un segnale molto forte alla comunità:

– Siccome si sono susseguiti diversi incontri su questo tema e anche la stampa locale ne ha parlato, perché dal Comune di Rimini non si specifica mai che uno dei tre appartamenti è un bene confiscato? Crediamo, infatti, che possa essere un valore aggiunto saperlo e magari raccontare come si è venuti in possesso di questo bene.

– Perché non segnalare con una targa apposita nell’edificio in Via Satyricon la presenza del bene, magari intitolando l’appartamento proprio a Pio La Torre, grazie a cui questo appartamento è oggi in mano allo Stato e in particolare alla comunità riminese? Non è semplicemente un nome tra i tanti che hanno sacrificato la vita per combattere le mafie, ma è anche la persona a cui dobbiamo la legge 646 del 1982 (detta Rognoni-La Torre appunto) che ha introdotto per la prima volta il reato di associazione di stampo mafioso nel nostro ordinamento e previsto la confisca dei beni appartenuti ai mafiosi.

Speriamo quindi che la Giunta e il Consiglio Comunale si possano adoperare in tal senso.

Davide Vittori