Il Caso CPL Concordia – alcuni spunti di riflessione

Riportiamo qui alcuni articoli sulla vicenda CPL Concordia/Comune di Ischia al fine di poter approfondire la vicenda e conoscere meglio il sistema “criminale” che, secondo la Magistratura, era stato progettato dagli indagati.

Il primo articolo è dell’Espresso:

Ombre rosse sugli appalti in Campania. C’è la storica cooperativa emiliana, la Cpl Concordia, c’è il primo cittadino dell’isola verde, ci sono faccendieri e imprenditori e compaiono i nomi di politici di rango, come Massimo D’Alema, che non è indagato.

Il gip lo definisce un «sistema criminale». Un altro. L’ennesimo. Dopo Incalza & Co: ecco il nuovo capitolo del romanzo criminale italiano.

I vertici della cooperativa Cpl concordia – arrestati l’ex presidente Roberto Casari, l’ex socialista Francesco Simone (relazioni esterne), Nicola Verrini (area commerciale) – avevano messo in piedi un ‘protocollo criminale’. Corrompevano funzionari e politici per accaparrarsi gli appalti nel settore della realizzazione di impianti energetici, in Campania, e emettevano false fatture per “pagare tangenti e altre utilità”. Non badavano a costi e la corruzione non si fermava a politici e funzionari: se serviva, a libro paga, finivano pure gli uomini del clan. Un meccanismo rodato. […]

Il secondo è della Gazzetta di Modena e riguarda:

– La CPL Concordia
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La CPL Concordia, con sede a Concordia sulla Secchia – al centro dell’inchiesta della procura di Napoli sulle presunte tangenti per la metanizzazione dell’isola d’Ischia – è una cooperativa storica, nata nel 1899. Negli atti dell’inchiesta viene definita una «tra le più antiche cosiddette ‘cooperative rossè». Opera a livello internazionale, con 1.800 addetti e 70 società controllate e collegate in tutto il mondo e un fatturato consolidato di 461 milioni nel 2014. Si tratta di un gruppo cooperativo cosiddetto ‘multiutility’ che si occupa di energia in tutti i suoi aspetti: dall’approvvigionamento e distribuzione alla vendita e contabilizzazione di gas ed elettricità, alla produzione mediante sistemi tradizionali o impianti rinnovabili. L’attuale presidente è Mario Guarnieri. Il precedente, Roberto Casari, arrestato stamani, era andato in pensione il 30 gennaio scorso.
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– Il caso D’Alema
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“IL RUOLO DI D’ALEMA”

Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip Amelia Primavera sottolinea, tra l’altro, che “per comprendere fino in fondo e per delineare in maniera completa il sistema affaristico organizzato e gestito dalla CPL Concordia, appare rilevante soffermarsi sui rapporti intrattenuti tra i vertici della cooperativa e l’esponente politico che  stato per anni il leader dello schieramento politico di riferimento per la stessa CPL Concordia, che  tra le pi antiche cosiddette ‘cooperative rosse’, ovvero l’On. Massimo D’Alema”.
L’intercettazione ambientale in cui Francesco Simone parla di D’Alema con Nicola Verrini, responsabile commerciale di area della CPL Concordia, risale all’11 marzo 2014. Per il gip questa conversazione “appare di estremo rilievo”, “oltre che per il riferimento a D’Alema” e “ad alcuni appartenenti alle forze di polizia”, anche “per il modo in cui gli interlocutori distinguono i politici e le Istituzioni loro referenti, operando la netta ma significativa distinzione tra quelli che al momento debito si sporcano le mani, ‘mettono le mani nella merda’ e quelli che non le mettono, distinzione che appunto dice tutto a proposito del modus operandi della CPL e dei suoi uomini”.
Secondo il giudice, il termine “investire” utilizzato da Simone (“…investire negli Italiani europei…”) “rende pi che mai l’idea dell’approccio di Simone e della Concordia rispetto a tale mondo”. In un passaggio successivo e relativo ad un’altra vicenda Simone afferma, “in riferimento sempre alla quota associativa da pagare ad un’altra fondazione (della quale , per ragioni investigative, si omette la denominazione): ‘…dobbiamo pagarlo perché ci porta questo e chiudiamo questo, no venti ma anche duecento..'” […]

– Le reazioni in Regione
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«Serve un alto grado di vigilanza anche nelle organizzazioni economiche. Il mondo cooperativo è complessivamente sano, ma come tutte le organizzazioni deve stare molto attento a sorvegliare le imprese». Lo sostiene Massimo Mezzetti, assessore regionale dell’Emilia-Romagna alla legalità, a proposito dell’inchiesta di Ischia che ha coinvolto anche la cooperativa emiliana Cpl Concordia. «È un fatto gravissimo – ha detto Mezzetti – che se dimostrato rivelerebbe un rapporto organico molto preoccupante. L’etica d’impresa è una cosa che deve riguardare meno i convegni e più la pratica quotidiana, ma sono sicuro che il mondo cooperativo saprà affrontare anche questa sfida».

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«Temiamo che la responsabilità dei singoli, che se ci sono vanno ovviamente punite, possano ribaltarsi sulle aziende e quindi creare ulteriori problemi di occupazione». Così Maurizio Marchesini, presidente della Confindustria dell’Emilia-Romagna a chi gli ha chiesto un commento sul fatto che diversi colossi cooperativi della regione sono stati toccati, ultima ieri la Cpl di Concordia, da inchieste penali. «È una situazione molto imbarazzante: queste coop appartengono ad uno dei settori che di certo non sta tra i ‘fiori splendidì della nostra economia – ha detto alludendo al fatto che molte sono attive nel settore delle costruzioni, in crisi nera da anni in Emilia-Romagna – quindi potrebbe essere molto pericoloso».

Infine si segnala un articolo di Repubblica sulla reazione della Legacoop e le ombre della Camorra su appalti vinti dalla Cpl:

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Ma le ombre sulla Cpl non finiscono qui. È di un mese fa la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex presidente Casari Casari, per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta sui lavori di metanizzazione compiuti tra il 1999 e il 2003 a Casal di Principe e in altri sei comuni del Casertano. Opere realizzate non a norma, con rischi per la sicurezza dei cittadini, sostiene la Dda di Napoli, dopo le dichiarazioni rilasciate nel giugno 2014 dal pentito Antonio Iovine. Secondo l’ipotesi accusatoria, la Cpl si sarebbe aggiudicata l’appalto con l’appoggio della fazione dei Casalesi guidata da Michele Zagaria; i subappalti sarebbero stati poi distribuiti alle ditte locali indicate dai boss. Zagaria ne ha fatto un elenco dettagliato, indicando anche le anomalie sullo svolgimento dei lavori. Anomalie che i magistrati hanno voluto verificare, inviando di recente le ruspe a Casal di Principe: dagli scavi, coordinati dai carabinieri del Noe di Caserta ed effettuati in corso Umberto, in pieno centro, è emerso che le tubature erano state interrate a 30 centimetri di profondità invece che ai 60 previsti dalla normativa, mettendo quindi a rischio la sicurezza della popolazione. Nell’ordinanza di custodia cautelare relativa alle tangenti che sarebbero state pagate per la metanizzazione di Ischia non si entra nel merito dei presunti collegamenti tra la Cpl e la criminalità organizzata, oggetto di altra indagine. Anche i brani delle intercettazioni, quando gli arrestati toccano questo argomento, sono coperti da omissis.

Legacoop: “Non proteggeremo nessuno”. La posizione di Legacoop, dopo gli arresti alla Cpl, “è quella di sempre: rispettiamo le scelte della magistratura, ci auguriamo che queste indagini siano completate al più presto”, commenta il presidente Mauro Lusetti.  “Le responsabilità, se mai venissero accertate, sono personali. Noi, se lo saranno, come sempre ci porremo sul versante della legalità e non proteggeremo nessuno. La cosa che ci preoccupa in maniera particolare sono i 1800 soci della Cpl di Concordia”. Anche Legacoop Modena pone l’accento  su questo: “Confidiamo – dichiara Lauro Lugli – che le indagini in corso non incidano sul regolare prosieguo di un’attività lavorativa così importante per tante famiglie dell’intero territorio”.