Sono 37 le strutture alberghiere segnalate dall’Amministrazione Comunale per subentri o passaggi di proprietà sospetti sulla base dei requisiti definiti dal protocollo che il Comune di Rimini ha sottoscritto con la Prefettura e con l’associazione di categoria nell’ottica di contrastare l’illegalità in un settore strategico per l’economia locale come l’accoglienza turistica. Nello specifico sono 33 le strutture segnalate nel corso del 2017, mentre 4 quelle emerse dall’inizio dell’anno ad oggi, numero che rappresenta il 20% delle nuove aperture e dei passaggi di gestione e proprietà registrati nello stesso arco di tempo. Le segnalazioni effettuate dal settore attività economiche del Comune vengono poi gestite dalla Prefettura e dagli organi competenti per le successive verifiche e gli eventuali provvedimenti.
“Questa attività, definita da un protocollo ormai collaudato da diversi anni, è soltanto una delle azioni in cui il Comune è impegnato per contrastare le forme di illegalità che minacciano di insinuarsi nel nostro tessuto economico, non solo limitato al settore turistico, che per numeri e caratteristiche è comunque quello che può prestare maggiormente il fianco a certe forme di illeciti – sottolinea l’assessore alle Attività economiche Jamil Sadegholvaad – Ogni quindici giorni ad esempio attraverso i dati raccolti dallo Sportello unico per le imprese inviamo alla Prefettura l’elenco completo di tutte le nuove attività che aprono sul territorio comunale o per i quali si registra un passaggio di gestione o proprietà, dagli esercizi pubblici ai negozi, dalle attività artigianali alle licenze degli ambulanti (una novantina ad esempio nei primi quindici giorni del mese di marzo). In questo modo è possibile fornire agli organi competenti un quadro completo dei movimenti che si registrano sul nostro territorio, dando la possibilità anche di approfondire situazioni che possono non apparire chiare. Abbiamo avuto esempi concreti di come questa attenta analisi possa portare risultati concreti, come nel caso delle licenze dei minimarket intestate a parenti da parte dei titolari già sanzionati precedentemente e recidivi, quindi a rischio di provvedimenti più severi. E’ un’attività complessa per la quale l’Amministrazione dà un apporto proattivo secondo le competenze indicate dalla legge, ma in ogni caso abbiamo intenzione di profondere anche in futuro il massimo impegno nel fare la nostra parte”.