Rassegna Stampa: Percezione delle Mafie in Riviera

Riportiamo qui di seguito alcune risultanze della ricerca campionaria sugli operatori commercialidella provincia di Rimini e la rassegna stampa delle testate locali sulcartolina 10x15.inddl’evento.

“La distribuzione dei questionari è stata capillare e ha riguardato quasi tutta la popolazione: ben 1292 attività su 1388 sono state contattate per la compilazione del questionario. I questionari restituiti sono stati nel complesso 595, con una percentuale di risposta del 46,0%. Quindi, quasi 1 esercente su 2 ha riconsegnato il questionario.

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Sul versante delle caratteristiche individuali dell’operatore, una delle variabili più influenti, sia per presenza che per valenza assunta, sembra essere il genere. Gli uomini, rispetto alle donne, mostrano di conoscere di più il fenomeno, sono più preoccupati della sua presenza tanto da condividere la loro preoccupazione con i loro colleghi.

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Un’ulteriore importante variabile individuale è l’età. I più anziani conoscono di più il fenomeno, e mostrano verso di esso meno preoccupazione e paura, dichiarando mediamente di aver subito meno crimini. Allo stesso tempo, sono ambivalenti nei confronti delle corrette norme da seguire in potenziali situazioni di rischio: da una parte, sanno affrontare più dei giovani le situazioni lavorative che presentano potenziali rischi di contatto con la criminalità organizzata, dall’altra parte sono però anche più reticenti ad attivarsi personalmente. Coerentemente, i più giovani si distinguono dal resto del campione in quanto mostrano di avere minore conoscenza del fenomeno e una maggiore tendenza al rischio di contatto.

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Il livello d’istruzione, rispetto a genere ed età, sembra avere un’influenza più limitata, ad esclusione di alcune importanti tendenze. Dai dati emerge che coloro che hanno un livello più basso d’istruzione tendono a conoscere poco il fenomeno e a percepirlo di meno, rispetto ai più istruiti.

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Sul versante, invece, delle caratteristiche dell’attività, gli effetti più rilevanti sembrano essere svolti dal luogo dell’attività. A Rimini, rispetto al resto dei comuni della Provincia, c’è una maggiore presenza di esercenti che dichiarano di aver subito azioni da parte della criminalità organizzata, di essere preoccupati e di percepire un elevato aumento della presenza del fenomeno. Da una parte, è possibile che ci sia a Rimini una maggiore  prontezza e capacità ad avvertire la presenza di situazioni legate alla criminalità organizzata, magari a seguito di campagne informative e rivolte al miglioramento della conoscenza del fenomeno, che hanno avuto maggiore risalto nel capoluogo rispetto al resto dei comuni della Provincia. Dall’altra parte, è plausibile anche interpretare queste differenze come un indicatore reale di una maggiore presenza del fenomeno criminale nel capoluogo rispetto al resto della provincia.

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In ultimo, anche la dimensione dell’attività sembra contare su alcune percezioni. Chi ha una piccola attività, tende ad essere meno preoccupato del fenomeno e ad avvertire di meno la paura dell’estorsione. Forse è proprio questa distanza percepita dal rischio a favorire, almeno sulla carta, una maggiore prontezza da parte dei piccoli esercenti ad attivarsi con le Forze dell’ordine, in caso di potenziale rischio.

 

Di seguito i link per la rassegna stampa dell’evento:

Rassegna Stampa 23 Aprile – Resto del Carlino

Rassegna Stampa – 23 Aprile – Corriere di Rimini

Rassegna Stampa – 23 Aprile – La Voce di Rimini

Rassegna Stampa – 23 Aprile – La Voce di Rimini (2)